martedì 14 dicembre 2010

La notte della Repubblica

Buonanotte all'Italia..
Cantiamole una ninna nanna per farla addormentare serena.
Domani per Lei sarà un giorno pesante.
Tutti si aspettano qualcosa e tutto il mondo sarà lì che la guarda.
Stai tranquilla non è niente, passerà tutto,
anche questo governo, prima o poi.
E se non cadrà domani ci saranno altre occasioni.
Non stare troppo a pensarci.
Tu avrai sempre la nostra Fiducia.. ora dormi.

Buonanotte all'Italia che si fa o si muore..


domenica 14 novembre 2010

Io non mi sento italiano..




Oggi per la prima volta vedo in tv questo spot pubblicitario sul "compleanno" dell'Italia che avverrà l'anno prossimo, nel 2011. Una pubblicità ben fatta, che resta impressa perchè ci sono dei bambini protagonisti, bambini che dovrebbero essere il futuro della nazione e che a questa Italia sono davvero legati.

Ma l'Italia, a distanza di 150 anni, è sempre più divisa nonostante le apparenze.
C'è chi ancora ha a cuore l'unità e vorrebbe che si instaurasse un sentimento di unione tra i popoli italiani.
C'è chi invece dell'Italia non importa niente e al contrario prova dei sentimenti di divisione.
Molti movimenti di cittadini da nord a sud vorrebbero la scissione, secessione, divisione.
Hanno molti nomi (Lega, Süd-tiroler Freiheit, Associazione culturale neoborbonica, ..) ma uno solo e unico è il loro pensiero: "Via dall'Italia! Vogliamo la separazione!"
Proprio oggi al Brennero c'è stata un manifestazione di Süd-Tiroler Freiheit per ribadire il loro "Süd-tirol zu Österreich" e il profondo disgusto verso la loro patria italiana.
Ma non si ricordano probabilmente che la provincia di Bolzano è una provincia autonoma a statuto speciale che prende da Roma un bel po' di danari per mantenersi e non credo che gli austriaci sarebbero altrettanto magnanimi nei loro confronti. Anzi. E mi chiedo quanti di loro che erano lì oggi a manifestare la loro austrianicità sappiano davvero quel che stanno dicendo.

Questa è la grande contraddizione del nostro tempo. Si tenta in tutti i modi di tenere unito il paese e di far credere al resto del mondo che l'Italia è una e unita.. ma sappiamo tutti che non è così.

L'anno prossimo verranno spesi miliardi di euro per i festeggiamenti per l'anniversario.
Ma quanti italiani li seguiranno? A quanti di noi importa davvero l'unità?

Della serie "Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono."

mercoledì 3 novembre 2010

Giochiamo?

Alluvioni, rifiuti, discariche, crisi e disoccupazione. Nulla di tutto ciò riesce a scalfire il senso dell'umorismo del nostro amato premier.
Sembra che stia giocando al "nascondino delle notizie". Appena in Italia succede qualcosa di brutto o drammatico che potrebbe intaccare la sua persona e la sua immagine di salvatore, lui si diletta nel presentarsi alle conferenze e agli incontri pubblici per sciorinare un sacco di minchiate.
Ha iniziato con "Usciremo dalla crisi.." per passare a "..ricostruirò l'Aquila.." e per finire in bellezza con "..ripulirò Napoli dai rifiuti in 3 giorni..".

Tutto ciò ovviamente non è accaduto e non accadrà, neanche con l'aiuto dello Spirito Santo e di Maria sua madre.
Appena il premier nota del sobbuglio nello stivale.. zac! se ne esce con qualche frase ad effetto per attirare l'attenzione su di sè e sulle cazzate che dice e quindi deviare l'interesse dai problemi veri (che nel frattempo aumentano sempre più).

Il problema grave è che queste minchiate deviano davvero l'interesse nazionale dai problemi!
Ma ci pensate?! Un solo uomo (che va per gli ottanta) con una frase ad effetto fa dimenticare a tutta la nazione che ci sono gli sfollati, che ci sono le alluvioni, che ci sono i rifiuti in strada, che c'è la crisi e che ci sono i disoccupati in cima alle gru!
Tutto ciò è semplicemente assurdo.

In un paese normale un personaggio del genere si sarebbe già dimesso da tempo.
Però c'è anche da dire che in un paese normale un personaggio del genere non potrebbe esistere.
E quindi concludendo il sillogismo, l'Italia non è un paese normale.
Infatti è un paese per comici.




domenica 17 ottobre 2010

Epidemia in corso!

Oggi volevo scrivere un post. Visto che ieri c'è stata la manifestazione della Fiom a Roma pensavo mi avrebbe dato qualche spunto per scrivere. Invece no.
Niente idee, niente di niente.
Mi sa che sono affetta anch'io da "Indifferentite".
E' una nuova malattia che colpisce ormai tutti e causa disinteresse generale verso morti, stragi, guerre, disastri ambientali, incidenti e anche verso i nostri simili.
Non esiste ancora una cura, nè un vaccino e la prognosi in merito è riservata.

Il grave problema è che questa malattia oltre che infettare la persona contagiata può causare indirettamente danni o addirittura la morte di altre persone senza che sia avvenuto il contagio.
In questo video avete un esempio di un caso clinico all'apice:



E la seconda fase della malattia prende invece un altro nome: "Paurite".
Io questa credo di non averla ancora presa, ma chi passa entrambe le fasi si dovrebbe dire fortunato di vivere ancora una vita normale.
Se la malattia si dovesse espandere ulteriormente arriveremmo a livelli di indifferenza e paura assurdi, come neanche in un film di Kubrick
.

giovedì 7 ottobre 2010

Assuefatti dalla morte

Ragazze. Solo ragazze. Sono solo ragazze quelle che ogni giorno vengono maltrattate, violentate e uccise. Questa è la loro unica colpa, essere di sesso femminile e avere un bel corpo.
Troppe. Sono troppe. Sono davvero troppe le ragazze che ogni giorno vanno incontro al loro tragico destino e Sarah.. Sarah.. è l'ultima di una lunga lista, forse infinita.

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/07/news/ritrovato_il_corpo_di_sarah_scazzi-7799074/

Non riesco davvero a immaginare il dolore che ora prova sua madre. Sarà un dolore oltre ogni limite. Perdere una figlia. In questo modo. E venirlo a sapere dalle telecamere mentre si trova in casa del suo assassino. Inimmaginabile. Una cosa che ti sfonda il cuore e ti fa finire le lacrime.

Ma è questa società malata e distorta che crea tutto questo?
Non c'è giorno che passi senza una notizia drammatica, senza una morte atroce e tutto ciò ci porta all'assuefazione da notizie tragiche.. ad essere assuefatti dalla morte.
Ci disperiamo per qualche minuto, magari cade una lacrima durante il servizio del tg.. e poi più nulla. Dimenticato.


Ed è così che l'indifferenza regna sovrana e ci porta a perdere il cuore.

giovedì 16 settembre 2010

Berlù + Sarkò = Un Bel Casinò

Lo so. Ultimamente non ho mai tempo per mettermi davanti alla tastiera e scrivere qualcuno dei miei meravigliosi post. E' vero che i miei post vi piacciono assai? E' vero che non vedete l'ora che torni a scrivere per voi? E' vero che senza le mie righe non passate una buona giornata? Sì dai.. non siate troppo gentili e adulanti con me. Non è necessario, davvero!

Scherzi a parte.. ultimamente succedono troppe cose. Tropp
i eventi. Troppe notizie da leggere, comprendere e commentare. Io non ce la faccio a starci dietro. Non sono mica come Mr B. che riesce a star dietro a tutto e a tutti. E' perfino volato di corsa in Belgio per dare il suo supporto morale a Sarkozy attaccato dalla Commissione Europea riguardo al suo provvedimento per l'espulsione dei Rom dalla Francia. Ma è volato così di corsa.. che il suo aereo ha avuto dei problemi tecnici e ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza sulla strada verso Bruxelles.
Ma Mr B.! D
ico io, era proprio necessario?
Capisco che la stagione della "caccia ai deputati" da portare in Parlamento per non venir meno alla fiducia, è aperta. Ma non vorremmo certo ritrovarci Sarko
zy come nuovo ministro per lo Sviluppo Economico (sentendo poi i discorsi che fate..) ..Suvvia!


lunedì 2 agosto 2010

2 agosto 1980

Ogni parola è vana e insufficiente.
Non riesco a trovare un pensiero adatto.
Ho solo delle immagini nella mente, immagini che stringono il cuore.
E ogni anno, ad ogni anniversario è così.

Oggi è il 2 agosto 2010, sono passati esattamente 30 anni da quel giorno.
Quel giorno di inferno per delle famiglie, per una città, per un paese.
La strage più grande che sia mai avvenuta in Italia in tempo di pace.
Restano solo dei numeri, troppe verità nascoste e delle esperienze.

Una fra tutte è questa.. che vi lascio leggere col cuore in gola.

E per fortuna Bologna non dimentica!


mercoledì 7 luglio 2010

Il sangue degli innocenti

"Noi chiediamo ai mass media onestà, cioè cominciate veramente a rappresentare quello che è il terremoto all'Aquila.
Siamo senza casa, abbiamo perso casa, parenti, abbiamo perso tutto.
Ci hanno pigliato per il culo, ma non agli aquilani, vi hanno preso per il culo a tutti gli italiani!
Siete stati presi per il culo!
Gli italiani sono stati presi per il culo da un gruppo di delinquenti seduti al Parlamento!"
E chi può dare torto a questo ragazzo aquilano che urla la sua contrarietà e il suo disprezzo?
La polizia innanzitutto che ha picchiato brutalmente quella gente; poi i media faziosi che sembrano vivere nel giardino dell'Eden; e, nel silenzio delle loro stanze, i politici che non alzano un dito di fronte a nulla, perchè non gliene frega nulla, di noi e dei nostri problemi.

Ma è giunto il momento di dire BASTA! a questa situazione.
BASTA! a questo menefreghismo politico e mediatico.
BASTA! a questo governo che vive nel lusso mentre il popolo si spacca la schiena per vivere e per ottenere dei diritti!

Io dico BASTA!
Non ne posso più di vedere ogni santo giorno quei delinquenti sorridenti in tv!

Quelli che dovrebbero sorridere siamo noi! Non loro!
Perchè non è così?

sabato 15 maggio 2010

La battuta del mese


"Io senatrice a vita? Impossibile. Non sono indagata e non mi faccio comprare case da altri".
La battuta della settimana è di Margherita Hack. La grande astrofisica ha risposto così a chi auspica di vederla - e sarebbe gran cosa - senatrice a vita.


(dal commento di Alberto Faustini sul
Trentino del 9 maggio 2010)


E aggiungo io.. ce ne fossero persone come lei. Ora non ci troveremmo con gente che prende soldi da non so chi, che li dà a chi non so, per fare cose che non si sa e per poi rimanere in libertà nella società ignara che spera ancora che questi qua portino la giustizia e il benessere nel paese..

lunedì 3 maggio 2010

"La verità, vi prego, sul precariato"

Sono stufa di parlare di pollitica, di polli e di aviaria.
Ora cambio tema.
Oggi ho voglia di riportare una parte di un articoletto di giornale che mi è capitato di leggere qualche giorno fa e che credo possa conciliare la vita e l'amore con uno dei problemi più grossi della società attuale: il precariato.

"A ciascuno credo, sia capitato di sentirsi precario e non solo al giorno d'oggi, in un'epoca nella quale la transitorietà è diventata uno stato con cui dovere necessariamente imparare a convivere. Si voglia o no, in questi strani tempi, il lavoro è sempre più flessibile e richiede adattamento ed inventiva. L'amore, poi, è da sempre, quanto di più elastico e flessuoso si possa immaginare. Un'onda del mare. Figuriamoci se si fa programmare, incartare, organizzare!
E' che noi abbiamo sempre bisogno di sicurezze. Non riusciamo mai ad accettare l'idea dell'incertezza e della naturale provvisorietà delle cose. Non riusciamo mai ad accettare che la vita non corrisponda, in ogni suo singolo istante, in ogni suo singolo movimento, alle nostre aspettative. I margini di rischio devono essere sempre ridotti al minimo.
Non si dice di rasentare la sciagura, chiaramente, ma di sapere riconoscere che la vita è anche, se non soprattutto, strana, ruvida, ambigua e, piaccia o no, anarchica.
E' ovvio che all'interno di essa vi siano delle regole da dover rispettare e delle convenzioni tali da consentire una convivenza civile e democratica. Ma questo non deve farci dimenticare che siamo destinati a muoverci in mezzo alle passioni, alle delusioni, alle sconfitte, ai tradimenti, al dolore, alla gioia, alle vittorie, alle conquiste.
Tutti. Senza eccezioni.
Siamo chiamati a viverle tutte queste esperienze. Viverle. E mentre le viviamo, dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per comprenderle. Capirne il significato. Perchè dietro ogni esperienza vi è una rivelazione.
Siamo chiamati a viverle per dare un senso di compiutezza all'esistenza. E' evidente che non tutti, poi, rispondano all'invito. Per incapacità, superficialità o mancanza di volontà, che sia. Non tutti sanno cogliere le occasioni nascoste."
(di Andrea Makner dal "Trentino" del 26.04.2010)

Penso sia una buona riflessione che mette assieme molti aspetti che toccano ognuno di noi ogni giorno.
Non credo serva aggiungere altro.
Ecco un bel video per rallegrare un po' le prospettive.


domenica 21 marzo 2010

L'apoteosi di Silvio

L'apoteosi della follia.
Solo questo è stata la manifestazione del Pdl di ieri in Piazza San Giovanni a Roma.
Anzi più che una manifestazione è stata un aggrovigliamento di bandiere per nascondere il milione di persone pervenute.
Finalmente anche la destra ha inaugurato la piazza per far sentire la sua voce ed ora è davvero all'altezza dei comunisti, che di scendere in piazza se ne intendono.
Silvio non si è trattenuto su niente, ha criticato la sinistra come sa fare, ha lodato il governo e ha annunciato la voglia di libertà per il suo popolo; ha presentato uno per uno i suoi discepoli (alcuni più affezionati) e ha giurato con loro sugli obiettivi da raggiungere durante il mandato delle regionali.
E quindi.. meno male che Silvio c'è (anche senza Carla Bruni) a tirare avanti questo paese.
Senza di lui saremo come pesci fuor d'acqua, come dei comunisti in proprietà privata, come Brunetta in mezzo ai Watussi, come un campo di fiori davanti a una centrale nucleare.
Un momento.. e il nucleare? Silvio si è dimenticato qualcosa. L'ultimo punto del giuramento: "una centrale nucleare a due passi da casa tua".
E ora che l'errore è stato corretto attendiamo con ansia le elezioni regionali del 28 e 29 marzo augurando al nostro messia ogni bene, nel nome del padre, del figlio e di Silvio Santo. Andate in pace e rendete sempre grazie a Silvio. Amen. (e tirate su dritte quelle mani!)


martedì 2 marzo 2010

Viola nel cuore

Tante persone, tante facce, tanti accenti.. un solo colore, un solo pensiero, un solo motto "La legge è uguale per tutti".. Insieme come un unico essere, un unico elemento, un unico applauso e un unico grido.. Questo e molto altro è il Popolo Viola, un popolo con molte anime ma con un solo cuore che batte per far sentire la propria voce e per combattere affinchè tutti abbiano gli stessi doveri e diritti.

Cammina Popolo Viola e non ti stancare mai perchè il viaggio è ancora lungo e pieno di insidie che potrebbero farti crollare a terra; prosegui a testa alta verso la meta senza paura e con decisione perchè resistere è nella tua natura.

Sono orgogliosa e onorata di essere entrata a far parte di questo Popolo che in una sola giornata mi ha donato tanto e tanto ancora mi darà, ne sono certa.

Grazie di cuore ai miei fantastici compagni di viaggio: Alessandro, Camilla, Enzo, Franco, Matteo, Sarah e Valeria.




domenica 14 febbraio 2010

Favorevole o contrario al nucleare?

Le elezioni regionali di fine marzo si avvicinano e scoppia la bufera sulla parcondicio nei programmi tv. All’ombra di questa proseguono i lunghi silenzi che coprono le decisioni riguardo le centrali nucleari.
Il governo ha deciso che prenderà accordi con il Comune interessato e con la Regione, ma se non si raggiunge un accordo allora si procederà con un decreto del presidente del consiglio dei ministri (della serie: se non sei favorevole non mi importa niente, tanto lo Stato sono io).
Sono stati decisi i criteri per scegliere i futuri siti nucleari, ma tanto all’incirca si sanno già e questa è solo una saggia mossa per tenere gli elettori sulle spine e non creare scompiglio prima delle elezioni.
Per ora sono 11 le regioni che hanno impugnato la cosiddetta “Legge sviluppo” (legge in cui viene citato il ritorno al nucleare come riforma per rilanciare l’economia del paese, per abbassare i prezzi dell’energia e come risposta alla sfida del cambiamento climatico), mentre il governo lotta contro le leggi regionali che escludono le centrali.
In tutto questo mistero silenzioso c’è però chi ha il coraggio di dire la sua.
Roberto Formigoni, presidente della Lombardia, valuta positivamente la scelta del governo sul ritorno al nucleare ma: “In Lombardia siamo vicini all’autosufficienza quindi non c’è bisogno di centrali in questo momento”.
Rocco Palese, candidato in Puglia: “Sono favorevole al ritorno del nucleare, ma dico no ad una centrale e ad eventuali parchi tecnologici di stoccaggio di rifiuti radioattivi in Puglia”.
Luca Zaia, ministro delle politiche agricole e candidato in Veneto, esclude centrali in Veneto.
Raffaele Lombardo, presidente della Sicilia: “Ci batteremo a costo di barricarci al di là dello stretto per impedire che questa scelta includa la nostra regione”.
Insomma tutti sono favorevoli alle centrali nucleari ma nessuno le vuole a casa propria.
Non a caso tutti e quattro questi signori militano o sono alleati del Pdl, partito dei liberi ipocriti.

giovedì 11 febbraio 2010

Prospettiva berlupessimistica della vita

1. "Tre giorni fa ho compiuto 22 anni e ora sono pronta per uscire di casa, così non peserò più sui miei genitori; troverò un lavoro che mi faccia guadagnare bene e mi realizzi (tipo bancario o commercialista); troverò una casa tutta mia che pagherò con un mutuo; troverò l'amore in una persona di successo con molti soldi che sposerò e da cui avrò dei bellissimi bambini; trascorrerò una vita felice e poi andrò in pensione e avrò il tempo e i soldi per fare molti viaggi in giro per mondo."

2. "Tre giorni fa ho compiuto 22 anni e ora sono pronta per uscire di casa come suggerisce Brunetta, così non sarò considerata una bambocciona e non peserò più sul groppone dei miei genitori che mi butterebbero fuori di casa a calci in culo; troverò, forse, un lavoro che mi faccia guadagnare almeno i soldi per comprare il pane e tutto sommato mi realizzi (tipo commessa o netturbino) anche se dovrò spaccarmi la schiena per guadagnare quei miseri soldi che andranno subito a puttane; troverò, forse, una casa tutta mia che prenderò in affitto o che pagherò con un mutuo che non posso permettermi, altrimenti condividerò con un barbone lo spazio sotto un ponte; in queste condizioni trovare l'amore è difficile ma posso sempre buttarmi su una strada e prendere il primo che passa (può accadere che sia una persona di successo e con molti soldi per mantenermi) che sposerò e da cui avrò dei bellissimi bambini che alleverò da sola (perchè il mio Lui sarà fuggito con un'altra) e che mi dovrò trascinare al lavoro visto che l'asilo o la baby sitter costano troppo; trascorrerò una vita di merda e poi andrò, forse, in pensione così avrò il tempo di riposare e di contare gli ultimi risparmi che mi restano prima di vedermeli portare via dal fisco o dalla badante sul letto di morte."

Quale delle due versioni vi aggrada?
Se vi piace la prima basta che vi presentiate in uno dei rinomati palazzi della capitale dove sarete accolti a braccia aperte e dove vi sarà affidata una vita tutto lusso, soldi e potere (solo per donne).
Se vi piace la seconda versione vi basta continuare la vostra inutile vita senza cambiare una virgola.
Se non vi aggrada nessuna delle due potete sempre provare a cavarvela da soli; ricordate però che sciegliendo questa opzione non avrete più la libertà di parola, di pensiero e di informazione perchè sono state bandite proprio ieri.
Detto questo non mi resta che augurare a tutti una vita felice e contenta! Auguri di cuore!

mercoledì 3 febbraio 2010

"Libertà...

... è partecipazione". Così diceva una canzone.
Stiamo andando incontro a un'epoca in cui la libertà sembra in via di estinzione. Bisogna avere un permesso per fare qualsiasi cosa. E in questo modo l'importanza della plebe va in secondo piano.
Sono loro che abbiamo votato, sono loro che comandano, sono loro che hanno il potere.
Ma non avranno anche la nostra libertà. Quella dovranno passare sui nostri cadaveri per togliercela.

Purtroppo basta un piccolo decreto legge per toglierci la libertà della Rete, l'ormai unico mezzo ancora incontrollato che abbiamo a disposizione per dimostrare chi siamo, per dimostrare la nostra intelligenza e per dimostrare che non siamo dei coglioni (come disse qualcuno).

L'informazione è libertà. L'informazione è partecipazione.
Informatevi e partecipate.



lunedì 11 gennaio 2010

Il popolo migratore

Un furgone in lontananza si avvicina; un gruppo di persone sono in attesa che arrivi; un uomo scende e fa salire alcuni di questi uomini; si dirigono verso la campagna dove li aspetta il lavoro… un sole di agosto arde come non mai; una goccia di sudore cade sulla nuda terra; delle mani scure, sporche e stanche raccolgono un frutto; un respiro affannoso dovuto alla polvere, alla terra e al caldo opprimente… ed ecco un uomo che si leva in piedi per portare la sua cassa piena di pomodori sul furgone poco distante e poi torna al lavoro.
Centinaia, migliaia di uomini corrispondono alla descrizione. Uomini che ogni anno ci donano quello che raccolgono dalla terra dei loro padroni schiavisti, per avere come ricompensa una manciata di monete per comprare del pane, oppure nemmeno quello.
Uomini con gli occhi lucidi che arrivano su barconi della speranza in un viaggio di fortuna… ma si ritrovano nella miseria nel paese dell’indifferenza e dell’ottusità.
Uomini schiavizzati e sottopagati costretti a vivere in baracche o in fabbriche in disuso; senza permesso di stare in quel paese, senza diritti.. solo doveri.
Sono loro, il popolo nero che abita le nostre campagne, che lavora tutto il giorno per raggranellare qualcosa e mettere i soldi da parte per il viaggio di ritorno. Un popolo che si vergogna; che si vergogna di dire ai propri cari lasciati nel paese di origine le sue condizioni di vita e di lavoro; che si vergogna di essere in Italia mentre un figlio lo sta aspettando in Africa per giocare a pallone; che si vergogna per l’Italia, per il paese tanto sognato.. ma ora tanto odiato.
Uomini.. uomini come noi. Ma a differenza noi siamo ottusi e razzisti, anche con chi ci produce il cibo che ogni giorno mangiamo con ingordigia e noncuranza in compagnia di familiari, senza pensare alle mani che l’hanno raccolto, senza pensare alla famiglia che a quelle mani è stata sottratta per povertà e guerra alla ricerca di qualcosa di migliore.
Un popolo invisibile che giorno dopo giorno rende più ricco un paese troppo povero di valori giusti e contemporanei per rendersi conto che da solo non può andare avanti.
Grazie popolo migratore per tutto quello che fai ogni giorno per noi poveri italiani troppo occupati a proteggere la nostra poltrona, i nostri soldi, i nostri affari e i nostri primitivi ideali per renderci conto che il mondo va avanti e senza di voi non saremo qui oggi.