lunedì 25 giugno 2012

Meno amarezza e meno cemento

Torno a scrivere sul tema trattato nello scorso post, ossia la costruzione di un nuovo polo industriale nella località Casotte, situata ai margini del Comune di Mori in provincia di Trento.. perchè ci sono dei risvolti interessanti!

Parto con il dire che qualche giorno fa stavo facendo una passeggiata sulla pista ciclabile in prossimità dei luoghi che dovranno ospitare le nuove strutture industriali; i lavori per la strada che collegherà l'area alla strada provinciale 90, sono già cominciati. Tanto che sono già stati espropriati vigneti e il cantiere arriva ad occupare anche la pista ciclabile, che ora risulta molto ristretta.

Durante la mia passeggiata mi sono inoltrata in un vigneto adiacente gli scavi e mi sono imbattuta in un esemplare maschio di Lucanus cervus, più conosciuto forse come "cervo volante", un simpatico e grosso coleottero (uno dei più grandi d'Europa), che volava traballante verso di me. Mi sono fermata e l'ho seguito con lo sguardo, estasiata.

Ecco.. è stato proprio lui a darmi l'ispirazione e la spinta per scrivere un'email al Sindaco e per comunicargli come la penso in merito alla costruzione di un'area industriale di tali dimensioni nel nostro paese e dell'impatto ambientale che questa potrebbe avere.
E visto che il povero Lucanus non può parlare, ho cercato di fare qualcosa per aiutarlo.

Procedo veloce con la sequenza di fatti: ho scritto l'email al Sindaco; lui mi risponde molto gentilmente, si compiace con me per l'interesse che mostro verso questo tema e mi chiede di andare a parlare con lui in Comune il giorno stesso (cioè oggi); quindi.. vado in Comune.

Dopo un'ora di spiegazioni esco dall'ufficio più che soddisfatta.
Il Sindaco mi ha spiegato tutto, in ogni minimo particolare, riguardo cosa verrà fatto nell'area Casotte: il progetto prevede la costruzione di un'APEA, cioè un'Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, con ciclo produttivo chiuso e recupero di tutti gli scarti, con creazione e gestione di aree verdi interne per tutelare l'aspetto paesaggistico.
Inoltre ci sono già delle richieste da parte di piccole o medie imprese per avere un posto in questo polo industriale.

Come me l'ha illustrato sembrava un progetto idilliaco, quindi ora.. staremo a vedere! Mi faccio il nodo al fazzoletto e terrò sotto controllo l'evolversi dei lavori.

Ma oltre a raccontarmi queste belle cose dell'area Casotte, è partito in quinta parlandomi di tutti i progetti che ha in mente di realizzare e che sta già realizzando su tutto il territorio del comune di Mori.. cose interessanti che spero vadano in porto.. e non si sa mai che ci scappi una mia tesi di laurea! :)

Sindaco R. Caliari la ringrazio di cuore!
Spero davvero che le sue idee innovative possano realizzarsi!

.. e grazie a te, Lucanus cervus!

mercoledì 11 gennaio 2012

Amarezza e cemento

Torno a scrivere.
Dopo molto tempo rieccomi a scrivere anche se non ne ho molta voglia, infatti preferirei essere a letto a leggere Inheritance, ma ancora una volta la deficienza umana oggi mi ha fatto saltare i nervi e mi sento in obbligo di esternarla, qui e adesso.

Infatti voglio rendervi partecipi dell'ennesimo, a parere mio, errore che sta per venire fatto nel mio ridente comune di Mori, in provincia di Trento. Comune situato in una piccola valle poco sopra il lago di Garda e dove, da ormai alcuni decenni, sembra ardere la voglia di costruire, costruire e ancora costruire come dovessimo diventare una necropoli metropolitana.

La notizia è questa (non esattamente questa, visto che risale a qualche giorno fa, ma il tema è lo stesso).
L'area in questione, le Casotte, si estende per una trentina di ettari di terreno recintato posta in prossimità dell'Adige a est della borgata, da sempre semi abbandonata e presa di mira dai nomadi, lontana da qualunque via principale.
Ma proprio ieri alcuni politici hanno inaugurato i lavori che porteranno questa zona ad essere "un polo industriale di livello provinciale". Uauh! E sempre gli stessi hanno risposto a ovvie domande sulle prospettive che potrebbe avere l'area, nonostante la crisi, di portare nuove aziende nella zona, dicendo che "la politica deve guardare oltre" la crisi.

Già, peccato che oltre la crisi ci guardi proprio solo la politica, perchè nè i cittadini nè le imprese vedono una via di uscita.

Ma noi moriani siamo ormai abituati a vedere i risultati delle nuove infrastrutture svendute come la trovata del secolo.
Un mega centro polifunzionale in cui dovevano essere aperti un hotel e una marea di negozi è ancora vuoto per metà con tanto di mega cartelli con la scritta "Affittasi", ma nessuno ci bada.
Di un mega centro commerciale che doveva diventare il più grande d'Europa (non sto scherzando) è stata bloccata la costruzione per mancanza di fondi ma dopo, ovviamente, aver espropriato i vigneti e aver scavato per svariati metri.
Palazzine nuove costruite da qualche anno con appartamenti ancora vuoti che rimarranno invenduti perchè, ahimè, vicino è sorta una montagna e lì il sole non lo vedono neanche in estate. Ma nonostante questo stanno costruendo altre case altrove, non vi preoccupate!

In conclusione mi chiedo solo questo: non finiremo mica come la Food Valley dell'Emilia dove "il suolo minacciato" (come ricorda un bellissimo film) è finito per essere riempito da capannoni vuoti e case disabitate al posto di alberi e parchi?

Ai posteri l'ardua sentenza..