domenica 8 novembre 2009

Cosa avrà mai fatto di male una croce?

Se un giorno vostro figlio vi chiedesse perchè sopra la lavagna c'è una croce di legno con inchiodato sopra un uomo mezzo nudo voi cosa rispondereste?
Una scena del genere potrebbe benissimo presentarsi in una famiglia con genitori atei o di altra religione che non hanno voglia, tempo o modo di spiegare al loro figlio come mai quel poveretto è finito lì e chi ce l'ha messo.
Può darsi che d'ora in poi questo tipo di scena non si ripresenterà più, visto che a causa di una mamma che ha a cuore il bene dei suoi figli la presenza di quella croce in edifici pubblici vacillerà e visto anche che l'Italia è in Europa e l'Europa decide per tutti.
Certo bisogna tutelare le minoranze ma in una democrazia vince sempre la maggioranza, e in questo caso come si fa a essere obiettivi? Se la maggioranza vince la minoranza non viene tutelata, se invece si tutela la minoranza la maggioranza perde. Ma in questo caso è più complicato, qual è realmente la maggioranza e quale la minoranza?
Se si prosegue su questo piano si rischia di buttare tutto in politica, com'è consuetudine italiana.
Sbagliano fortemente anche coloro che ritengono il crocifisso un'imposizione della Chiesa, del Vaticano o del ventennio fascista ed è visto quindi come imposizione che sancisce il dovere di obbedire alle dottrine.
Il crocifisso non vuole imporre niente a nessuno ed è blasfemo dire che il crocifisso impone la religione cristiana.
Io ritengo sia ovvio dire che la religione non può essere imposta perchè la fede è un dono di Dio e solo chi ha fede può realmente credere in una religione e non sarà certo la presenza del crocifisso a imporla.
L'unico messaggio che il crocifisso potrebbe imporre è il sacrificio per sè e per gli altri, il donarsi agli altri fino in fondo, amare il prossimo nostro come noi stessi e il fatto che la violenza e la cattiveria portano solo dolore e altra violenza.
Se questi sembrano principi inutili da non insegnare ai nostri figli allora togliamo pure i crocifissi.
A chi predica invece la laicità dello Stato dico che proprio grazie alla laicità sono presenti i crocifissi ed è la stessa laicità che permette la costruzione di chiese, sinagoghe e moschee sul nostro territorio e che consente le attività (processioni, riti, ecc..) a tutti i gruppi religiosi.
Io non sono contraria a togliere il crocifisso dagli edifici pubblici, non è certo un simbolo appeso al muro che mi dice quale religione seguire; quindi se nei prossimi mesi si arriverà ad un verdetto definitivo della sentenza e l'Europa decreterà che i crocifissi in Italia verranno messi al bando, pace.
Credo però che la gente non dovrebbe fissarsi su queste piccolezze ma invece guardare al sodo e ai problemi veri. Credo anche che se una persona è atea o di una religione diversa lo rimanga anche se ha davanti agli occhi un crocifisso, che nel bene e nel male ha scritto la storia di mezzo mondo.

PS: negli stessi giorni qualcun'altro scriveva qualcosa di molto simile a questo, e devo dire che non me lo aspettavo da lui.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2009/11/05/ma-io-difendo-quella-croce/12332/

10 commenti:

  1. Il tuo discorso non fa una piega, fermo restando che sai benissimo come la penso di tutta questa faccenda e della religione in generale. Ma la mia domanda è: perché nelle scuole? Per quello che mi riguarda i crocifissi vanno benissimo nelle chiese, nelle aule di catechismo e nelle case di coloro che desiderano averlo sui muri. Anche Gandhi incarna un'innumerevole trafila di valori e sacrifici, ma non per questo vediamo la sua immagine affissa ovunque. Senza parlare del fatto che una volta nelle scuole c'era l'immagine del presidente della Repubblica (cosa che poteva avere un suo senso) mentre ora non si vede da nessuna parte e nessuno si è mai sognato di tirare giù il mondo intero per gridare allo scandalo. Ultimo punto, il crocifisso come tu hai detto ha scritto la storia di mezzo mondo. D'accordo, poi ognuno in merito può pensarla come vuole. L'Europa intera, così come l'Italia, è stata interessata in primis dal Cristianesimo, nel corso della sua storia. Ma allora, perché solo in Italia si grida allo scandalo per queste cose? Perché i cristiani europei continuano a vivere felici la loro fede anche senza croci a scuola? Domandiamocelo ogni tanto.

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  2. Il fatto sul perchè sia anche nelle scuole non me lo ero posto; potrei azzardare che decenni fa forse sarebbe stato più ovvio averlo anche nelle scuole perchè la quasi totalità di bambini erano indottrinati fin dalla culla, cosa che adesso avviene molto meno.
    Nel resto d'Europa probabilmente sono meno legati ai simboli, oppure i loro politici sono in buoni rapporti con la Chiesa e non hanno bisogno di farsela amica.
    http://danielesensi.blogspot.com/2009/11/crocifisso-radio-france-in-italia-tutti.html

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  3. Non è una questione di maggioranze o minoranze: lo stato è laico, la scuola è un luogo pubblico laico e pertanto non vedo perchè dovrebbo esserci esposti richiami religiosi. Non sono certo i simboli nelle scuole ad insegnare i valori, per quello ci sono apposta le chiese. Considero anche la rimozione dei simboli religiosi un modo di tutelare i bambini: non trovo infatti giusto esporre delle mentine (giovani menti) a stimoli religiosi che possono potenzialmente traviarli.

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  4. Ovviamente quando parlo delle chiese mi riferivo ai valori RELIGIOSI -_-

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  5. Sul fatto di plasmare le menti con i simboli sono parzialmente d'accordo: magari nelle scuole dell'infanzia e alle elementari si potrebbe anche decidere di togliere tutti i crocifissi dappertutto, ma quando si passa a medie e superiori lì è diverso. Non sono più bambini con mentine ma ragazzini e ragazzi con idee già precise su alcuni temi della vita o cmq già in grado di decidere se credere o no in una religione.

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  6. Il problema comunque è, come ha detto Facci, perché il crocifisso dovrebbe stare nelle classi e nei tribunali? l'Italia non ha più una religione di stato, quindi non ha sento che la legge imponga il simbolo di una religione, punto. Il discorso è tutto qui. Poi non è neanche vero che il crocifisso non dà fastidio a nessuno, perché se qualcuno ha fatto il ricorso (e non è comunque la prima volta che la questione si solleva) vuol dire che a qualcuno fastidio dà, e il problema non è perché prova fastidio, ma se è giusto che questo fastidio permanga.
    Se qualcuno di ferma davanti al mio passo carraio e io non debbo uscire, si potrebbe ragionevolmente sostenere che non ho motivi per provare fastidio, ma se io per miei motivi personali e psicologici provo fastidio al fatto che qualcuno sosti su quella mia proprietà, tra pubblica via e il mio cancello, perché la vivo come invasione del mio territorio personale, è mio diritto cacciar via quell'individuo perché non ha alcun titolo di diritto a star lì.

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  7. uff, avevo scritto una risposta articolata, ma qui non va il copia-incolla e di riscrivere tutto non mi va. ho messo tutto qua:

    http://img9.imageshack.us/img9/5800/crocefisso.jpg

    cia'

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  8. Beh, che dire?
    Ho passato l'ultima settimana a discutere con fervenza il significato della croce; inizialmente, se la devo dire tutta, ero assolutamente contrario al crocefisso in classe, perchè a mio avviso non ha alcun significato tenerlo AL MOMENTO ATTUALE, dato che sì (come hai detto tu) racchiude sentimenti di fratellanza ed uguaglianza, ma per chi? Per noi, che sappiamo il significato del Cristo crocefisso.
    Un bambino non italiano -ed oserei dire un bambino in generale- credo non abbia la più pallida idea di chi sia stato Gesù e del significato di tale simbologia (che rimanda alla dottrina cattolica ecc...), quindi sono arrivato a concludere che tutto sommato tutto questo disturbo la croce non lo dà.
    Mi resta il dubbio, però, che chi abbia deciso di mettere un simbolo cattolico in tutte le aule di tutte le scuole italiane non la pensi proprio così, ma piuttosto era dell'idea di mettere ben in chiaro qual è il Vero insegnamento che bisogna raccogliere sulla nostra via.
    Quindi, se davvero volessimo trasmettere uguaglianza e valori positivi ai giovani virgulti (magari senza creare il solito caos politico e mediatico, come più che giustamente hai sottolineato), non sarebbe più giusto, più completo che ci fosse anche un buddha o un qualsiasi simulacro di un'altra religione che per un ragazzino straniero significhi più di un Cristo?

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  9. A Marco: hai ragione nel dire che proprio il fatto che dia fastidio a qualcuno ha scatenato questo putiferio e se si deve andare avanti a scannarsi per una croce di legno è meglio toglierla e basta. Inoltre credo che forse la legge potrebbe imporre l'affissione del crocifisso ma il crocifisso in sè non impone niente (come ho già detto).

    A JustAman: forse il fatto di buttare in politica QUESTA faccenda è sbagliato, perchè c'è sempre qualcuno pronto a prendere la palla al balzo per accaparrarsi i consensi (vedi S.B.). Che sia poi un'imposizione del regime fascista forse lo è stato, ma nel passato. Non credo lo sia adesso, anche perchè non lo si trova in tutte le aule scolastiche, ma maggiormente in edifici vecchi (almeno da me è così, non so nel resto d'Italia).
    Riguardo all'ora di religione imposta ai bambini dico solo questo: io ho sempre fatto religione e so per certo che moltissimi dei miei compagni di elementari e medie ora sono atei o semplicemente se ne fregano della religione. Quindi forse non è vero che si viene così plasmati da seguire tutti alla cieca il cattolicesimo, ma è piuttosto la famiglia che ti dà certi insegnamenti.

    A JustAman e Ciccius: credo che la presenza di tutti o molti dei simboli ritenuti importanti per le religioni o la filosofia non sia la soluzione giusta. Se si facesse in questo modo allora lo Stato laico dovrebbe dare tutto a tutti! Come dice JustAman riguardo l'Islam (venerdì non lavorativo, lavoro ridotto nel Ramadan, ecc..), o ancora mettere crocifissi, stelle di David e mezzelune dappertutto. Non avrebbe senso e cmq agli atei non andrebbe bene.

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  10. Jules, ripeto: è il concetto stesso di "buttarla in politica" che non mi va.
    E poi scusa, ma è ovvio che è stata un'imposizione nel passato: il regime imponeva quando esisteva, ora che non c'è non impone più, ma il crocifisso è ancora là.
    Il fatto che non ci sia in tutte le aule non è pertinente, questa è una pura questione di principio.
    Sull'ora di religione citi il tuo esempio personale, e per fortuna c'è qualcuno ateo, vuol dire che non siamo in un romanzo di Orwell, ma ciò non toglie che un bambino di 6 anni deve sentire che non deve "compiere atti impuri" perché è peccato. Perché non dovrebbe sentire "non mangiare carne di maiale" o "il gange è sacro"? Sono insegnamenti equivalenti dal punto di vista razionale e deprecabili allo stesso modo se fatti in una scuola pubblica. Se poi tu finisci a crederci e un altro no non cambia la situazione.
    Infine, nell'ultimo paragrafo della risposta ci dai implicitamente ragione: facendo delle eccezioni per alcuni simboli si dà la possibilità ad ognuno di chiedere la stesse eccezioni per sé. "Non avrebbe senso" e non andrebbe bene per nessuno, non solo per gli atei.
    Ciauz!

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