mercoledì 11 gennaio 2012

Amarezza e cemento

Torno a scrivere.
Dopo molto tempo rieccomi a scrivere anche se non ne ho molta voglia, infatti preferirei essere a letto a leggere Inheritance, ma ancora una volta la deficienza umana oggi mi ha fatto saltare i nervi e mi sento in obbligo di esternarla, qui e adesso.

Infatti voglio rendervi partecipi dell'ennesimo, a parere mio, errore che sta per venire fatto nel mio ridente comune di Mori, in provincia di Trento. Comune situato in una piccola valle poco sopra il lago di Garda e dove, da ormai alcuni decenni, sembra ardere la voglia di costruire, costruire e ancora costruire come dovessimo diventare una necropoli metropolitana.

La notizia è questa (non esattamente questa, visto che risale a qualche giorno fa, ma il tema è lo stesso).
L'area in questione, le Casotte, si estende per una trentina di ettari di terreno recintato posta in prossimità dell'Adige a est della borgata, da sempre semi abbandonata e presa di mira dai nomadi, lontana da qualunque via principale.
Ma proprio ieri alcuni politici hanno inaugurato i lavori che porteranno questa zona ad essere "un polo industriale di livello provinciale". Uauh! E sempre gli stessi hanno risposto a ovvie domande sulle prospettive che potrebbe avere l'area, nonostante la crisi, di portare nuove aziende nella zona, dicendo che "la politica deve guardare oltre" la crisi.

Già, peccato che oltre la crisi ci guardi proprio solo la politica, perchè nè i cittadini nè le imprese vedono una via di uscita.

Ma noi moriani siamo ormai abituati a vedere i risultati delle nuove infrastrutture svendute come la trovata del secolo.
Un mega centro polifunzionale in cui dovevano essere aperti un hotel e una marea di negozi è ancora vuoto per metà con tanto di mega cartelli con la scritta "Affittasi", ma nessuno ci bada.
Di un mega centro commerciale che doveva diventare il più grande d'Europa (non sto scherzando) è stata bloccata la costruzione per mancanza di fondi ma dopo, ovviamente, aver espropriato i vigneti e aver scavato per svariati metri.
Palazzine nuove costruite da qualche anno con appartamenti ancora vuoti che rimarranno invenduti perchè, ahimè, vicino è sorta una montagna e lì il sole non lo vedono neanche in estate. Ma nonostante questo stanno costruendo altre case altrove, non vi preoccupate!

In conclusione mi chiedo solo questo: non finiremo mica come la Food Valley dell'Emilia dove "il suolo minacciato" (come ricorda un bellissimo film) è finito per essere riempito da capannoni vuoti e case disabitate al posto di alberi e parchi?

Ai posteri l'ardua sentenza..