domenica 14 febbraio 2010

Favorevole o contrario al nucleare?

Le elezioni regionali di fine marzo si avvicinano e scoppia la bufera sulla parcondicio nei programmi tv. All’ombra di questa proseguono i lunghi silenzi che coprono le decisioni riguardo le centrali nucleari.
Il governo ha deciso che prenderà accordi con il Comune interessato e con la Regione, ma se non si raggiunge un accordo allora si procederà con un decreto del presidente del consiglio dei ministri (della serie: se non sei favorevole non mi importa niente, tanto lo Stato sono io).
Sono stati decisi i criteri per scegliere i futuri siti nucleari, ma tanto all’incirca si sanno già e questa è solo una saggia mossa per tenere gli elettori sulle spine e non creare scompiglio prima delle elezioni.
Per ora sono 11 le regioni che hanno impugnato la cosiddetta “Legge sviluppo” (legge in cui viene citato il ritorno al nucleare come riforma per rilanciare l’economia del paese, per abbassare i prezzi dell’energia e come risposta alla sfida del cambiamento climatico), mentre il governo lotta contro le leggi regionali che escludono le centrali.
In tutto questo mistero silenzioso c’è però chi ha il coraggio di dire la sua.
Roberto Formigoni, presidente della Lombardia, valuta positivamente la scelta del governo sul ritorno al nucleare ma: “In Lombardia siamo vicini all’autosufficienza quindi non c’è bisogno di centrali in questo momento”.
Rocco Palese, candidato in Puglia: “Sono favorevole al ritorno del nucleare, ma dico no ad una centrale e ad eventuali parchi tecnologici di stoccaggio di rifiuti radioattivi in Puglia”.
Luca Zaia, ministro delle politiche agricole e candidato in Veneto, esclude centrali in Veneto.
Raffaele Lombardo, presidente della Sicilia: “Ci batteremo a costo di barricarci al di là dello stretto per impedire che questa scelta includa la nostra regione”.
Insomma tutti sono favorevoli alle centrali nucleari ma nessuno le vuole a casa propria.
Non a caso tutti e quattro questi signori militano o sono alleati del Pdl, partito dei liberi ipocriti.

giovedì 11 febbraio 2010

Prospettiva berlupessimistica della vita

1. "Tre giorni fa ho compiuto 22 anni e ora sono pronta per uscire di casa, così non peserò più sui miei genitori; troverò un lavoro che mi faccia guadagnare bene e mi realizzi (tipo bancario o commercialista); troverò una casa tutta mia che pagherò con un mutuo; troverò l'amore in una persona di successo con molti soldi che sposerò e da cui avrò dei bellissimi bambini; trascorrerò una vita felice e poi andrò in pensione e avrò il tempo e i soldi per fare molti viaggi in giro per mondo."

2. "Tre giorni fa ho compiuto 22 anni e ora sono pronta per uscire di casa come suggerisce Brunetta, così non sarò considerata una bambocciona e non peserò più sul groppone dei miei genitori che mi butterebbero fuori di casa a calci in culo; troverò, forse, un lavoro che mi faccia guadagnare almeno i soldi per comprare il pane e tutto sommato mi realizzi (tipo commessa o netturbino) anche se dovrò spaccarmi la schiena per guadagnare quei miseri soldi che andranno subito a puttane; troverò, forse, una casa tutta mia che prenderò in affitto o che pagherò con un mutuo che non posso permettermi, altrimenti condividerò con un barbone lo spazio sotto un ponte; in queste condizioni trovare l'amore è difficile ma posso sempre buttarmi su una strada e prendere il primo che passa (può accadere che sia una persona di successo e con molti soldi per mantenermi) che sposerò e da cui avrò dei bellissimi bambini che alleverò da sola (perchè il mio Lui sarà fuggito con un'altra) e che mi dovrò trascinare al lavoro visto che l'asilo o la baby sitter costano troppo; trascorrerò una vita di merda e poi andrò, forse, in pensione così avrò il tempo di riposare e di contare gli ultimi risparmi che mi restano prima di vedermeli portare via dal fisco o dalla badante sul letto di morte."

Quale delle due versioni vi aggrada?
Se vi piace la prima basta che vi presentiate in uno dei rinomati palazzi della capitale dove sarete accolti a braccia aperte e dove vi sarà affidata una vita tutto lusso, soldi e potere (solo per donne).
Se vi piace la seconda versione vi basta continuare la vostra inutile vita senza cambiare una virgola.
Se non vi aggrada nessuna delle due potete sempre provare a cavarvela da soli; ricordate però che sciegliendo questa opzione non avrete più la libertà di parola, di pensiero e di informazione perchè sono state bandite proprio ieri.
Detto questo non mi resta che augurare a tutti una vita felice e contenta! Auguri di cuore!

mercoledì 3 febbraio 2010

"Libertà...

... è partecipazione". Così diceva una canzone.
Stiamo andando incontro a un'epoca in cui la libertà sembra in via di estinzione. Bisogna avere un permesso per fare qualsiasi cosa. E in questo modo l'importanza della plebe va in secondo piano.
Sono loro che abbiamo votato, sono loro che comandano, sono loro che hanno il potere.
Ma non avranno anche la nostra libertà. Quella dovranno passare sui nostri cadaveri per togliercela.

Purtroppo basta un piccolo decreto legge per toglierci la libertà della Rete, l'ormai unico mezzo ancora incontrollato che abbiamo a disposizione per dimostrare chi siamo, per dimostrare la nostra intelligenza e per dimostrare che non siamo dei coglioni (come disse qualcuno).

L'informazione è libertà. L'informazione è partecipazione.
Informatevi e partecipate.